Assicurazioni
Quaderno AIAF
n. 139
Solvency II e l’analisi finanziaria delle assicurazioni
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Solvency II e l’analisi finanziaria delle assicurazioni

15.00

Categoria:

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Argomenti

Assicurazioni

Anno

2008

Rapporto della Commissione
“Bilancio, Principi contabili e di revisione”

Consigliere referente
Dario Colombo

Coordinatore del Gruppo di lavoro
Luca D’Onofrio (Socio Aiaf), Consigliere Referente Rapporto e sviluppo Sezioni Locali Nord Italia

Partecipanti al Gruppo di lavoro
Marco Battistoni,
(Associato Aiaf) Senior Business Consultant, CSC Italia
Andrea Bellucci, (Socio Aiaf) Università di Perugia
Elena Biffi Pedol, (Socio Aiaf) Consulente EM Associate Domenico Boffelli Nike Consultant
Marina Brogi, (Associato Aiaf) Professore ordinario di Economia e tecnica dei mercati finanziari, Università di Roma La Sapienza
Betti Candia, (Socio Aiaf) Direttore Investimenti, Groupama Assicurazioni
Giuseppina Cattaneo, Senior Business Consultant, CSC Italia Liliana Cavatorta (Socio Aiaf) Responsabile Risk Management, gruppo Fondiaria-SAI
Rocco Cerchiara, Università della Calabria Alberto Corinti (Socio Aiaf) Deputy Director General Director Economics & Finance, CEA Alessandra Gambini I&FS Practice Leader, Watson Wyatt
Luigi Grignaffini, (Socio Aiaf) Banca IMI
Adriano Lapel, Servizio Investment Management,Assicurazioni Generali
Marco Maffei, Ricercatore di Economia Aziendale, Docente di Revisione Aziendale Facoltà di Economia – Università degli Studi di Napoli Federico II
Christian Michelazzi, Assicurazioni Generali
Michele Pegolo, (Socio aggregato Aiaf) Area Marketing & Commerciale, Credit Agricole Assicurazioni
Giampaolo Scarso, (Associato Aiaf) Risk Management Segment Leader, Marsh Italia
Andrea Scribano, Consultant Financial Services, Capgemini Italia
Luca Virgili, Responsabile Practice attuariale, Capgemini Italia

INTRODUZIONE
di Alberto Corinti

Con il progetto Solvibilità II l’Unione Europea intende dotarsi di un nuovo impianto di regolamentazione e supervisione finalizzato alla solvibilità delle imprese di assicurazione e riassicurazione.

Il nuovo regime è destinato a modificare radicalmente quello attuale, che è ritenuto non più idoneo a perseguire i desiderati obiettivi di solvibilità e di efficienza alla luce dei nuovi modelli di produzione e gestione che caratterizzano il settore.

Il progetto è stato lanciato alcuni anni fa dalla Commissione Europea e dopo una lunga e complessa fase di preparazione, a cui hanno largamente contribuito tutte le parti interessate, ha portato alla presentazione di una proposta di direttiva “quadro” nel luglio 2007, attualmente in fase di negoziazione.

Occorre sottolineare che il nuovo regime è destinato ad essere introdotto nel quadro regolamentare dei paesi dell’Unione Europea attraverso il c.d. modello “Lamfalussy”. In sintesi, alla direttiva “quadro” (Livello I), che fisserà i principi e le regole base del nuovo sistema, seguiranno una serie di ulteriori misure legislative europee, c.d. “implementing measures” (Livello II), che ne forniranno i contenuti di dettaglio. Oltre alle misure legislative, è poi prevista l’adozione di linee guida di vigilanza, c.d.“supervisory measures” (Livello III), emanate dal comitato delle autorità di vigilanza europee (CEIOPS – Committee of European Insurance and Occupational Pension Supervisors), che sono destinate a regolare, in linea e nei limiti della legislazione, aspetti che per la loro tecnicità non sono stati inclusi nelle direttive o a fissare linee guida per una maggiore convergenza della concreta attività di vigilanza delle autorità nazionali.

Questo modello di produzione normativa, oltre ad essere basato su espressi principi di trasparenza e consultazione, ha l’obiettivo, forse a prezzo di una accresciuta complessità procedurale, di favorire una maggiore armonizzazione nell’attuazione dei dettami europei da parte dei Paesi Membri e, allo stesso tempo, di permettere una maggiore flessibilità nell’aggiornamento della regolamentazione, visto che le misure di Livello II sono destinate ad essere adottate attraverso un procedimento semplificato, basato sull’utilizzo di appositi Comitati Europei. Il progetto Solvibilità II è una delle prime iniziative legislative europee ad adottare questo modello.

Oltre ai contenuti del nuovo regime di vigilanza, pertanto, anche gli aspetti procedurali avranno un peso nel determinare il successo di questa iniziativa. Sicuramente, i risultati del progetto dipenderanno anche dalla capacità delle parti coinvolte di perseguire gli obiettivi desiderati dal modello di produzione legislativa, soprattutto in termini di accresciuto livello di armonizzazione dei consequenti sistemi nazionali e di convergenza delle pratiche di supervisione.

Come già detto, la direttiva “quadro” è attualmente in discussione presso le istituzioni europee; se adottata, come previsto ed auspicato dai più, all’inizio del 2009, la Commissione Europea inizierà immediatamente il procedimento di preparazione delle “implementing measures”, facendo tesoro dei risultati di una serie di simulazioni applicative (“Quantitative Impact Studies”). L’obiettivo è di rendere il nuovo sistema concretamente applicabile nel 2012.

Il lasso temporale che ci separa dalla concreta applicazione sembrerebbe quindi abbastanza ampio. Si tratta però di una percezione errata. Il nuovo regime non introdurrà soltanto nuovi requisiti finanziari e obblighi informativi, ma cambierà radicalmente sia il modo di fare vigilanza, sia i requisiti qualitativi inerenti la gestione delle imprese.

Per attuare il nuovo sistema saranno richiesti nuovi strumenti, processi e comportamenti, sia ai supervisori che alle stesse imprese. Ciò richiede una appropriata, non sempre agevole preparazione e rende necessaria una immediata attività da parte di tutte le parti direttamente o indirettamente interessate all’attività delle imprese assicurative.

In questa breve nota introduttiva sono delineati alcuni dei profili principali del futuro regime, così come appaiono dall’attuale stato dei lavori. Ciò, spero, renderà evidente tale asserzione. La necessità di un nuovo regime, come già accennato, nasce dalla consapevolezza, generalmente condivisa, dei limiti di quello corrente.

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