€15.00
Obbligazioni
2015
La Finanza islamica è un insieme di strumenti e norme che permettono ad alcuni intermediari economici di fare finanza senza l’uso degli interessi (ribà), proibiti dall’Islam. Non si tratta di una finanza “alternativa”, in quanto segue, come quella “convenzionale”, tutte le regole e le norme imposte nei Paesi in cui opera, ma oltre a rispettare tali norme generali, al suo interno rispetta anche le leggi islamiche della Sharia. Uno degli aspetti peculiari è che il risparmiatore e il creditore partecipano al rischio d’impresa, condividendo con la banca utili e perdite.
Il divieto degli interessi, ha effetti non solo sull’attività bancaria di prestito e deposito, ma anche sull’utilizzo degli strumenti di mercato quali: titoli di stato o obbligazioni societarie (corporate bond) che, in quanto strumenti basati sul tasso di interesse, non sono accettati secondo i precetti dell’Islam. La finanza islamica ha elaborato strumenti simili alle obbligazioni i sukuk, definibili come: un certificato rappresentativo di una comproprietà che autorizza il detentore al godimento dei proventi generati dai beni tangibili che fungono come sottostante. Di fatto riproducono sostanzialmente gli stessi flussi di cassa di un’obbligazione: il pagamento periodico di cedole ed un rimborso del capitale a scadenza, ma con la fondamentale differenza che il finanziatore non è solo un soggetto che presta denaro, ma è chiamato ad assumere un ruolo più attivo all’interno del progetto con il conseguente rischio ad esso collegato. Per questa ragione i sukuk vengono spesso equiparati ad asset backed securities.
I sukuk sono strumenti sempre più utilizzati e richiesti nelle operazioni di finanza strutturata: sia privata, con delle formule molto simili ai project bond e i mini-bond, sia nella finanza pubblica, tramite strumenti per il Partenariato pubblico privato (PPP).
Il sukuk non è comunque un’operazione standardizzata, essendo spesso connesso a particolari progetti o particolari attività di investimento. E’ possibile strutturare tante tipologie di sukuk quanti sono gli standard contrattuali in uso nella finanza islamica. L’AAOIFI (Accounting and Auditing Organization for Islamic Financial Institutions) ha individuato quattordici schemi standard in base al contratto di riferimento sottostante, anche se i più utilizzati ne sono sostanzialmente quattro: lo ijara sukuk, il mudaraba sukuk, il musharaka sukuk e il salam sukuk. In particolare lo ijara sukuk, il più diffuso, è legato a beni concessi in leasing con un rendimento abbastanza paragonabile ad un tasso fisso, di fatto molto simile a una operazione di cartolarizzazione (securitization).
Gruppo di Lavoro di AIAF Obbligazioni Islamiche e Cartolarizzazioni immobiliari. Le prospettive in Italia per l’emissione di un sukuk Islamico
Socio Responsabile Enrico Giustiniani
Autori Enrico Giustiniani, Dottore Commercialista, pubblicista, Socio Aiaf Giorgio Carlo Brugnoni, Credit Analyst presso Cassa Depositi e Prestiti, Socio AIAF Alessandra Caragnano, Culture della materia in finanza aziendale, Università Lum Jean Monnet Paolo Gaspare Conforti Di Lorenzo, collaboratore Studio Legale Delfino e Associati Willkie Farr & Gallagher LLP Raffaele Didonato, Statistico Lorenzo Lentini, Avvocato Massimo Mariani, Professore associato e titolare delle cattedre di Finanza Aziendale e Finanza Immobiliare Claudio Palandra, ingegnere matematico Fabrizio Petrucci, avvocato cassazionista, giornalista e revisore Antonio Salvi, Preside della Facoltà di economia dell’Università LUM “Jean Monnet” Alessandra Tami, professore Associato confermato di Bilancio presso la Scuola di Economia e Statistica dell’Università degli Studi di Milano, Socio AIAF e Dottore commercialista