Gestione portafoglio
Quaderno AIAF
n. 153
Modelli econometrici per il Pricing del Liquidity Risk di Hedge Fund
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Modelli econometrici per il Pricing del Liquidity Risk di Hedge Fund

15.00

Informazioni aggiuntive

Argomenti

Gestione portafoglio

Anno

2012

Gruppo di lavoro Aiaf
“Gips”

Consigliere Referente
Giacomo Fedi

Socio Responsabile:
Francesco Martinelli, Senior Financial Quantitative Analyst Manager UBI Banca, Socio Aiaf

Autori:
Giovanni Deluca, Professore Associato di Statistica Economica Università di Napoli Parthenope
Francesco Martinelli, Senior Financial Quantitative Analyst Manager UBI Banca, Socio Aiaf

Introduzione

Gli Hedge funds rappresentano una tipologia di investimento che negli ultimi anni ha attirato molti investitori grazie alla posibilità di notevoli guadagni. Una delle caratteristiche empiriche largamente osservate nei rendimenti degli Hedge funds è un certo grado di autocorrelazione. Tipicamente i rendimenti finanziari si presentano incorrelati. Difatti la presenza di una significativa correlazione implica la violazione dell’ipotesi di Random Walk legata al concetto di efficienza dei mercati finanziari e, di conseguenza, la prevedibilità dei rendimenti stessi. Una spiegazione alternativa è stata avanzata da Getmansky, Lo e Makarov (2004). Tali autori asseriscono e dimostrano che l’autocorrelazione (o correlazione seriale) che si osserva nei rendimenti degli Hedge funds non è dovuta all’esistenza di opportunità di profitto bensì alla presenza nel fondo di attività illiquide. Un esempio di attività illiquida è un’attività che risulta scarsamente scambiata sul mercato con la conseguenza che il prezzo potrebbe non essere sempre aggiornato. In questo caso i rendimenti ufficiali del fondo avranno un grado maggiore di smoothness rispetto ai veri rendimenti non osservabili, ovvero quelli che si osserverebbero se riuscissero a contenere tutta l’informazione disponibile sul mercato riguardanti le attività illiquide. Getmansky, Lo e Makarov (2004) hanno proposto un modello econometrico di illiquidità per cogliere la relazione tra rendimenti osservati  e rendimenti veri inosservabili. Il modello riesce anche a spiegare formalmente in che modo la presenza di autocorrelazione influenzi alcune statistiche, in particolare la deviazione standard e quindi l’indice di Sharpe, di largo uso per le decisioni finanziarie. La necessità di individuare la presenza di autocorrelazione dovuta all’illiquidità è fondamentale anche per apportare correzioni a queste statistiche al fine di dimostrare come alcuni fondi siano meno attraenti di quanto apparentemente risultino.
In questo Quaderno si analizzano i rendimenti mensili di 14 indici di Hedge Fund Dow Jones Credit Suisse da febbraio 1999 fino a gennaio 2011 per un totale di 144 osservazioni.

 

 

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