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Quaderno AIAF
n. 109
L’Embedded value nelle Compagnie assicurative vita
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L’Embedded value nelle Compagnie assicurative vita

15.00

Categoria:

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Argomenti

Assicurazioni

Anno

2002

Gruppo di Studio Embedded Value
Autori
Marco Battistoni
(coordinatore), Project Manager CSC Computer Sciences Italia, Associato Aiaf
Elena Biffi, Libero Professionista, Associato Aiaf
Paolo Concaro, Responsabile Investimenti equity, Effegestioni SGR, Socio Aiaf
Paolo Alberto Maggi, Portfolio Manager Effegestioni SGR, Socio Aiaf
Guido Crivellaro, Analista capo BPL, Sinvest SIM, esterno
Osvaldo Angeretti, Dottore Commercialista, Socio Aiaf
Simonetta Chiriotti, Analista Mediobanca, Socio Aiaf
Luca d’Onofrio, Consulente Corporate Governance, CGEY, Socio Aiaf

 

INTRODUZIONE
di Marco Battistoni e Simonetta Chiriotti

Il presente documento intende fornire degli spunti di riflessione sulle metodologie di calcolo dell’Embedded value nelle compagnie vita e nelle società di gestione di fondi comuni. L’utilizzo sempre più frequente dell’Embedded value per la valutazione delle compagnie vita e delle società di raccolta del risparmio, ha fatto si che questa metodologia sia uscita dal ristretto ambito degli attuari assumendo una rilevanza crescente per una molteplicità di figure nell’ambito della comunità finanziaria.

La maggior parte degli analisti e degli investitori, infatti, considerano ormai anche in Italia l’Embedded value come un dato essenziale, non solo per la valutazione delle compagnie, ma anche per comprenderne più pienamente il trend di redditività. Data l’importanza dell’Embedded value, abbiamo dunque voluto gettare un po’ di luce sulle complesse modalità di calcolo con lo scopo principale di evidenziarne le criticità. Al termine dell’analisi svolta, vorremmo sottolineare un aspetto.

L’Embedded value non è un qualsiasi dato di bilancio, certo e univocamente determinabile. Al contrario esso è un vero e proprio processo di valutazione fortemente influenzato dalle modalità di calcolo e dalle ipotesi assunte alla base del calcolo stesso. È su questo secondo aspetto che vorremmo focalizzarci.

La comunicazione delle compagnie italiane in tema di Embedded value è certamente migliorata negli ultimi anni: oggi le maggiori compagnie forniscono l’Embedded value annualmente ed alcune hanno iniziato recentemente a comunicare il dato su base semestrale. Ciò nonostante occorre sottolineare come, nella maggior parte dei casi, la comunicazione si limiti al puro Embedded value e al valore della nuova produzione, senza alcuna analisi delle ipotesi alla base del calcolo stesso.

In questo contesto, da parte dell’analista e dell’investitore non si può che accettare in modo piuttosto acritico il dato fornito e la capacità di analisi ne risulta fortemente limitata.

Il presente lavoro ha, quindi, come obiettivo quello di analizzare le modalità di calcolo dell’EV al fine di:

  • evidenziare i parametri che devono essere stimati nel calcolo dell’EV e la sensibilità del risultato ai parametri stessi;
  • fornire un approcio teorico alla struttura di calcolo;
  • descrivere i metodi di controllo che vengono impiegati dagli analisti finanziari per verificare l’attendibilità dei valori riportati dalle compagnie.

Esso non ha la pretesa di essere esaustivo nell’esplicitare le tecniche utilizzate dagli attuari delle compagnie vita per la determinazione del valore dell’azienda. Riportiamo il valido contributo dei singoli professionisti e gli spunti bibliografici italiani ed esteri cui facciamo riferimento.

Inoltre, ci scusiamo fin da ora per le eventuali ripetizioni di concetti che abbiamo voluto mantenere per non inficiare l’integrità delle tesi espresse dai singoli autori. Lo studio inoltre esclude la riflessione sulle modalità di calcolo del Goodwill Badwill

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