Principi contabili
Quaderno AIAF
n. 129
L’adozione degli IAS 32 e 39
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L’adozione degli IAS 32 e 39

15.00

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Argomenti

Principi contabili

Anno

2006

L’adozione degli IAS 32 e 39: modalità e impatti sul bilancio consolidato dei principali gruppi bancari italiani dell’S&P MIB

Gruppo di lavoro Aiaf:
Rosalba Nigro, (Coordinatore) Consulente indipendente (resp. gdl “IAS 32 e 39 e loro impatto sugli Istituti finanziari”), socio Aiaf
Enrico Aiolfi, Senior Credit Analyst Banking & Financial Institution presso ufficio Crediti Banca IMI
Elvio De Blasio, Senior business Analyst presso il dipartimento Corporate Finance di Centrobanca dal luglio 2006, dopo aver ricoperto il ruolo di Credit Analyst presso ufficio Crediti Banca IMI
Ivano Francesco Mattei, Direttore della divisione Bilancio e Fiscale di Banca Popolare Italiana dal Luglio 2006, dopo aver lavorato per la Direzione Governo Amministrativo del Gruppo Unicredito in qualità di responsabile della redazione del manuale IAS/IRFS del Gruppo e membro del team d’integrazione delle Società Turche di Unicredito

 

INTRODUZIONE

Il presente quaderno cerca di delineare quali siano stati i principali effetti dell’introduzione degli IFRS nei bilanci bancari. L’osservazione si è concentrata su quei principi contabili internazionali, segnatamente lo IAS 32 (“Financial instruments: disclosure and presentation”) e lo IAS 39 (“Financial Instruments: Recognition and Measurement”), che regolano la rappresentazione, la disclosure e la contabilizzazione degli strumenti finanziari.
Questi principi hanno dovuto superare un lungo e contrastato dibattito a livello internazionale prima di essere emanati2, a causa degli effetti che si attendevano dalla loro adozione.

Al fine di ottenere un risultato empirico è stata svolta un’analisi su un campione delle principali banche italiane. La banca infatti, come realtà aziendale, è stata quella più influenzata dall’applicazione dei nuovi principi contabili, in quanto l’operatività in strumenti finanziari3 ne rappresenta il core business.

L’analisi si è posta quale obiettivo l’individuazione e la quantificazione degli impatti manifestatisi nella fase di transizione – la cosiddetta First time adoption (FTA) – e si è basata sui bilanci consolidati di chiusura dell’esercizio 2005 dei principali gruppi bancari italiani.

Nell’individuare quali gruppi analizzare si è seguito il criterio di selezione della capitalizzazione di borsa, sono cioè stati considerati i gruppi bancari i cui titoli risultavano quotati sull’S&PMIB il 31 dicembre 2004.
Il risultato ottenuto è riassumibile, per la quasi totalità del campione, in effetti negativi sia patrimoniali sia economici ed in una sensibile riduzione delle dimensioni dell’attivo di bilancio, con il vantaggio di una maggiore e migliore rappresentazione degli strumenti finanziari ed una migliore qualità del credito.

Il lavoro è suddiviso in tre parti. La prima, dopo una breve premessa sull’evoluzione della normativa, evidenzia i gradi di libertà goduti dalle banche nel decidere come rappresentare gli effetti del passaggio agli IAS 32 e 39. La seconda parte fornisce i dati di confronto ottenuti direttamente, o mediante rielaborazioni minime, dai prospetti e dalle note integrative presenti nei bilanci 2005. L’ultima parte commenta, brevemente, i risultati dell’osservazione.

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