€15.00
ESG
2010
Gruppo di lavoro: Mission Intangibles
Autori: Andrea Gasperini (coordinatore), Senior Credit Officier Gruppo Banca Leonardo SpA e Responsabile GdL AIAF “Mission Intangibles”, EFFAS Commission on Intellectual Capital member, Socio AIAF Andrea Casadei, Direttore Centro Studi BilanciaRSI™ e responsabile del corso in “Accountability ed Etica degli Affari” presso il Master organizzato dalla Scuola di Specializzazione in Studi sull’Amministrazione Pubblica (SP.I.S.A.), dell’Università di Bologna, Associato AIAF Filippo Amadei, Responsabile ricerca Centro Studi BilanciaRSI™ e tutor dell’insegnamento di rendicontazione sociale presso la Facoltà di Economia, sede di Forlì, Università di Bologna Chiara Piconi, Dottore Commercialista in Roma
Executive Summary
Negli ultimi anni del XX secolo si è verificata una radicale evoluzione strutturale nelle funzioni produttive aziendali con riferimento agli asset principali che creano valore e crescita nell’impresa. Da un sistema di capitalismo industriale dove il business dipendeva prevalentemente dagli asset tangibili, sia fisici che finanziari (materie prime, macchinari, impianti, terreni, ecc…), si sta assistendo ad una transazione verso un sistema, la cosiddetta economia della conoscenza (knowledge economy), dove la produzione dei beni e servizi, molti dei quali intangibili, è caratterizzata sempre più dalle risorse invisibili cui le organizzazioni hanno accesso anche se non ne hanno il possesso garantito da un diritto legale di proprietà.
E’ ormai riconosciuto che proprio gli asset intangibili contribuiscono a creare un’ampia quota del valore reale per l’impresa e a generare significativi benefici futuri. Da differenti indagini compiute tra il 1995 e il 2004 (Margaret Blair, 1995; Baruch Lev, 2000, 2001; R. S. Kaplan e D. P. Norton, 2004) si rileva come le risorse intangibili abbiano un peso rilevante nella generazione di valore aziendale, corrispondente a circa ¾ del valore di mercato di una impresa. Inoltre, recenti ricerche empiriche1 svolte da importanti società di asset management e advisory, rilevanti organizzazioni nazionali ed internazionali e società di rating dimostrano come il capitale intellettuale sia un driver in grado di influire profondamente sulla crescita aziendale specialmente in questo periodo di crisi sistemica dei mercati2.
Tra i contributi presentati nel Quaderno AIAF 145 è stata analizzata dall’Intangible Asset Finance Society (USA) la correlazione direttamente proporzionale tra la reputazione (elemento intrinseco del capitale relazionale) ed il trand dell’indice finanziario ROE (Return on Equity) nel settore bancario3, evidenziando come nel biennio 2007-2009 il fattore reputazione si sia concretizzato in un valore economico notevole per tale settore. La società Predictiv LLC (USA) ha trattato il tema del ruolo delle risorse intangibili per ricreare un clima di fiducia. La società francese ODDO Securities ha invece approfondito la tematica della creazione di valore attraverso gli intangibles nel settore delle telecomunicazioni. T
he Value Group Gmbh (Germania) e AREOPA (Belgio) hanno proposto alcune metodologie di misurazione ed accounting delle risorse intangibili. ENI SpA nel settore petrolifero e Monte dei Paschi di Siena nel settore bancario hanno, da parte loro, offerto una chiarificazione metodologica del loro approccio alla gestione degli intangibles e alla relazione con gli obiettivi di sostenibilità del business, anche attraverso lo sviluppo di indici “ibridi”, che consentono di misurare dal punto di vista economico finanziario il ritorno della sostenibilità e della valorizzazione degli intangibles. Vigeò (Francia), ha presentato l’importanza delle risorse intangibili, in particolare del capitale umano, nei processi di ristrutturazione aziendale.
Attraverso il concetto di Intellectual Capital 2.0 la società I-Capital Advisors (USA) promuove la creazione di una community online di professionisti ed organizzazioni che tra i propri value drivers mettono in posizione centrale le risorse intangibili e la società Innovatika (Polonia) propone di mettere al centro dei processi di gestione e comunicazione le risorse che davvero contano, molte delle quali immateriali.
Interessante inoltre l’approccio di Actcell Corporation (Giappone), che testimonia che non è mai troppo tardi per imparare e significativo è il contributo di Hewitt Associates (Belgio) che pone l’attenzione sul capitale umano per superare la crisi. La società Adelaide Consulting (Svizzera) ha, da parte sua, presentato l’importanza di includere metriche non financial nei processi di remunerazione del top management, e, infine, CCLF (Filippine) e Predictiv Asia (Cina) hanno descritto il loro framework di analisi del capitale intellettuale.