€15.00
Valutazione
2001
Autore Armando Pugno (Socio AIAF dal 1993; Corporate Finance Credito Emiliano)
Premessa
Lo sviluppo delle operazioni di finanza straordinaria, gli interventi dei fondi chiusi e il numero crescente di piccoli risparmiatori coinvolti nel mercato azionario, sono alcuni fra i principali fattori che hanno comportato negli ultimi anni la crescita dell’esigenza del mercato di disporre di valutazioni affidabili di società sulla base delle quali decidere gli investimenti.
La metodologia di valutazione attualmente più diffusa è quella che prevede l’attualizzazione dei flussi di cassa futuri (D.C.F. – Discounted Cash Flow) generati dall’impresa.
A fronte di un solido impianto teorico, tale metodologia, nella fase applicativa, presenta tuttavia ancora ampi margini di miglioramento. Si consideri infatti che con il metodo D.C.F. una percentuale mediamente compresa tra l’80% e il 90% dell’intero valore attribuito ad un’impresa è costituita dal terminal value ovvero dal valore ottenuto dopo la quantificazione puntuale dei flussi di cassa stimati in un orizzonte temporale futuro compreso solitamente tra i 3 e i 5 anni.
Il principale limite di tale approccio riguarda proprio la fissazione dei parametri del terminal value: un cambiamento anche minimo dei parametri può infatti condurre a differenze decisamente rilevanti nella valutazione finale.
La discrezionalità dell’analista risulta di conseguenza molto elevata e l’obiettivo di determinare l’equo valore di una società viene, di fatto, disatteso e comunque non è verificabile.
Parlando di eventi futuri, un livello di incertezza e di soggettività rimane ineliminabile per definizione, esiste tuttavia un approccio alla valutazione e alla misurazione della creazione di valore più equo, affidabile, oggettivo e controllabile? In pratica, ci siamo chiesti se esista una metodologia in grado di garantire maggiore oggettività alla valutazione e alla misurazione della creazione del valore, che consenta il controllo della stessa nelle sue varie fasi garantendo una sorta di qualità del processo. La metodologia di seguito proposta è stata sviluppata proprio con l’obiettivo di rispondere a tale esigenza.
Il punto di partenza del modello è un approccio sistemico all’impresa. Siamo cioè partiti dalla considerazione che ogni impresa è un sistema aperto e dinamico, in continuo interscambio con l’ambiente esterno con il quale interagisce, che contiene in sé, sulla base delle scelte tattiche e strategiche passate e/o attuali, i semi per il proprio sviluppo futuro e/o i germi per la propria distruzione.
Una volta individuate le variabili chiave in grado di fornire indicazioni oggettive sulle potenzialità di sviluppo/ distruzione del business model dell’impresa, tramite l’utilizzo di un apposito pacchetto software, è quindi possibile tradurre l’evoluzione del sistema in bilanci prospettici. A questo punto diverse metodologie di valutazione potranno essere agevolmente applicate al sistema impresa, sia per valutare l’impresa stessa, sia per stimare la sua capacità di creare va lore.
Questo è in sintesi il percorso da noi seguito nella costruzione del nuovo approccio di valutazione che abbiamo denominato V.E.S. (Value Enterprise System). Riteniamo che l’approccio proposto possa avere una rilevanza cruciale nel migliorare la qualità delle analisi sia per gli investitori, sia per gli analisti finanziari che devono fornire consigli sull’acquisto/vendita dei titoli.
Per la prima categoria (ad esempio fondi chiusi), l’approccio consente di esaminare e valutare in profondità l’impresa oggetto di indagine e di individuarne le aree critiche con possibilità di monitorare in modo continuo e in tempo reale il proprio investimento. Per i secondi (si pensi ad esempio agli analisti delle SIM) tale approccio consente, partendo dal modello mentale di sviluppo delle società quotate proprio di ogni analista, di utilizzare in modo innovativo le informazioni disponibili e di pervenire così ad analisi più accurate e circostanziate.
Ciò permette sia di realizzare analisi differenziate, più rigorose nel supportare il giudizio finale, sia di disporre di uno strumento che, in tempo reale, consente di effettuare veloci e sofisticate simulazioni sulla base delle notizie e dei rumors quotidiani del mercato.