€15.00
Intangibles
2003
Gruppo di Studio Intangibles Autori: Andrea Gasperini, (Coordinatore) Responsabile Controllo di Gestione Banca Leonardo SpA, socio Aiaf Daniele Castelnuovo, Direzione Analisi Finanziaria Banca Akros, socio Aiaf Gianluca Dimartino, Direzione Partecipazioni Banca Intesa, socio Aiaf Luca D’Onofrio, Managing Strategic Consultant CGEY, socio Aiaf Michael Livian, Managing Partner DecadeCapital, socio Aiaf Daniele Loro, Partner di Deloitte Corporate Finance, socio Aiaf Valeria Novellini, Analista Finanziario 24 Ore Radiocor SpA, socio Aiaf Giuseppe Sartorio, Banca Imi – Corporate Finance, socio Aiaf Giampaolo Trasi, Head of Global Asset Allocation Banca Imi, socio Aiaf Stefano Zambon, Professore di Economia Aziendale presso la Facoltà di Economia dell’Università di Ferrara
Il Progetto AIAF Intangibles – le ragioni di fondo
La crescente influenza delle risorse intangibili, spesso non adeguatamente misurate da parte dei contabili e gestite da parte dei manager, e quindi non riflesse nei tradizionali bilanci e reporting aziendali, sulle performance economiche sta diventando uno dei principali elementi in grado di dare una spiegazione alla differenza tra il valore di mercato ed il book value di molte imprese.
L’iniziale identificazione e successiva misurazione e comunicazione di tali risorse attraverso adeguati metodi consente dunque di valutare le potenzialità di creazione del valore e contestuale crescita delle imprese, conseguendo significativi vantaggi competitivi sostenibili, e migliorare la significatività di un confronto tra quelle che sono attive nel medesimo settore. Secondo Baruch Lev, direttore del Vincent C. Ross Institute for Accounting Research e del Project for Research on Intangibles presso la Stern School of Business della New York University, negli ultimi decenni si è assistito ad un cambiamento sensazionale, a una trasformazione di ciò che gli economisti definiscono le funzioni produttive aziendali, gli assets principali che creano valore e crescita. Questo mutamento strutturale ed epocale attiene principalmente gli Intangible Value Drivers cui è imputabile la capacità dell’azienda di sfruttare ampi benefici economici futuri (maggiori ricavi o minori costi) e la possibilità di conseguire, tra gli altri, il vantaggio di avere:
La “bolla” speculativa di fine anni ‘90 e la crisi successiva dei mercati azionari hanno, in sintesi, evidenziato dei limiti nell’informativa standard di bilancio, spesso incompleta e/o imperfetta, e negli strumenti di analisi e valutazione tradizionali. In AIAF siamo convinti che si tratti di due lati di uno stesso problema e, di conseguenza, la soluzione dell’uno (analisi e valutazioni più aderenti alla realtà aziendale sottostante) non può prescindere da una convincente soluzione dell’altro (migliorare la qualità e la quantità dell’informativa sul capitale intellettuale d’impresa). Ecco perché il progetto AIAF Intangibles è stato concepito fin dall’inizio in 2 fasi.
L’AIAF ha deciso nel corso del 2000 di approfondire le due tematiche della Comunicazione e della Valorizzazione del capitale intangibile, coerenti con i suoi obiettivi istituzionali.
Nella prima fase è stata analizzata in dettaglio la natura delle informazioni sul capitale intellettuale necessarie agli analisti finanziari per valorizzare correttamente l’impresa. È stato definito uno schema di analisi e classificazione delle informazioni fornite dalle società quotate ed è stata realizzata una prima analisi empirica.
I risultati della prima fase sono stati pubblicati nel Quaderno AIAF 106 – Gennaio 2002; lo schema e le sue implicazioni operative saranno richiamate più avanti nel presente quaderno.