IPO
Quaderno AIAF
n. 125
Il mercato delle IPO e delle privatizzazioni in Italia (parte seconda)
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Il mercato delle IPO e delle privatizzazioni in Italia (parte seconda)

15.00

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Argomenti

IPO

Anno

2005

Gruppo di lavoro Aiaf

Promotori
Andrea Nattino, (Socio Aiaf, Consigliere Referente dei rapporti con soci e sviluppo attività di Roma e Centro Sud) Banca Finnat Euramerica – Responsabile Private Banking, Roma
Maria Isabella Mastrofini, (Socio Aiaf, Consigliere Referente dei rapporti con soci e sviluppo attività di Roma e Centro Sud) Poste Italiane – Divisione Bancoposta – Responsabile Equity Capital Markets, Roma
Stefano Balsamo, (Socio Aiaf) JP Morgan Chase Responsabile Ufficio di Roma – Managing Director, Roma Coordinatori del G.d.l.
Laura Vitale, (Socio Aiaf) Poste Italiane – Divisione Bancoposta – Direzione Marketing E.C.M., Roma
Tatjana Eifrig, (Socio Aiaf) Banca Finnat Euramerica – Analista finanziario, Roma

Partecipanti al G.d.l.
Anna Albano, (Socio Aiaf, diploma Cefa ) Gruppo Pirelli – Junior Financial Planning, Londra
Francesca Bianchi, (Socio Aiaf) Banca Finnat Euramerica – Area Corporate Finance – Responsabile IPO, Roma
Alice Bordini, (Socio aggr. Aiaf ) Carlton Capital Partners – Head of Research, Londra
Francesco Cardinali, JP Morgan Chase – ECDM, Londra
Paolo Citoni, (Socio Aiaf, Membro del Collegio dei Revisori) Consob – Analista finanziario, Roma
Silvia Di Rosa, (Socio Aiaf) Beni Stabili S.p.A. – Investor & Media Relation Manager, Roma
Alvise Figà Talamanca, (Socio Aiaf) Banca Finnat Euramerica – Private Banking, Roma
Massimo Gradilone, (Socio Aiaf) Dottore Commercialista, Revisore Contabile, Analista Finanziario, Roma
Alfredo La Civita, (Socio Aiaf) Banca Nazionale del Lavoro Divisione Wholesale Banking – Risk Management, Roma
Francesco Mannino, (Socio Aiaf) Banca Finnat Euramerica – Analista finanziario, Roma
Eugenio Mealli, (Socio Aiaf) Partner Bim Cento Srl, Roma Debora Megna (Socio Aiaf) Assistant Director – Deloitte Financial Advisory Services S.p.A., Firenze
Alberto Oronzo, (Socio Aiaf) Massimo Pirone (Associato Aiaf) SPF – Studio Progetti Finanziari s.r.l. – Consulente, Roma
Francesca Rambaudi, JP Morgan Chase – ECDM, Roma Luigi Rizzi Studio Legale Simmons & Simmons, Roma e Milano
Emilio Roncoroni, (Associato Aiaf) Studio Associato Politema, Milano
Cristian Santangelo, (Socio Aiaf) PricewaterhouseCoopers Advisory – Assistant Manager, Roma
Pasquale Silvestro, (Socio Aiaf, Coordinatore del Gruppo Romano) Banca Finnat Euramerica – Private Banking, Roma
Laura Sordini, (Aggregato Aiaf) ENI – Controllo d’esercizio Gas&Power, Roma
Luca Spoldi, (Socio Aiaf, diploma Cefa) 6 In Rete Consulting Sas – Amministratore e analista finanziario, Napoli
Bianca Laura Volterra, (Socio Aiaf, Componente del Collegio dei Revisori) già funzionario Consob – Analista finanziario, Roma

 

PREMESSA
di Luigi Rizzi

A che cosa serve andare in Borsa? Agli studenti universitari di economia insegnano che la via del listino è il canale privilegiato delle imprese per raccogliere nuovo capitale di rischio, da destinare agli investimenti per lo sviluppo, limitando il ricorso al credito bancario. E per un sistema imprenditoriale a forte impronta familistica, quale quello italiano, dove il problema principale è la cronica sottocapitalizzazione delle aziende, la Borsa rappresenta la soluzione maestra.

Del resto la Borsa non serve solo a rafforzare patrimonialmente le società emittenti. Spesso è il modo più veloce e remunerativo per la privatizzazione di società pubbliche, che vengono valutate anche al di sopra del valore di sottoscrizione iniziale del capitale sociale, senza che lo Stato perda necessariamente il controllo dell’azienda. E che sia un’aspirazione non inconfessata lo ricorda una ricerca di Borsa Italiana S.p.A dove, tra i motivi per quotarsi/privatizzare, è citata anche la “monetizzazione dell’investimento”.

Il panorama economico italiano è caratterizzato dall’elevata incidenza di imprese di piccola e media dimensione che sovente, nelle forme utilizzate per raccogliere le risorse necessarie a finanziare gli investimenti, trovano un for te ostacolo alla realizzazione degli obiettivi di crescita e/o di raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario. Infatti, esse raccolgono capitali quasi esclusivamente per il tramite del sistema bancario, che tuttavia offre finanziamenti a tassi non sempre sostenibili per le aziende.

Viene così a determinarsi quello che può essere considerato il maggiore problema delle piccole e medie imprese: lo squilibrio tra il capitale proprio e il capitale di credito, sintetizzato dal termine “sottocapitalizzazione”. In tale ambito, molte imprese di successo si trovano a valutare l’ipotesi di quotarsi in Borsa, come alternativa al ricorso al circuito bancario, generalmente a fronte di un piano di nuovi investimenti da finanziare o di una crescita più incisiva tramite acquisizioni.

La quotazione in Borsa consente alle famiglie fondatrici di affrontare più agevolmente il ricambio generazionale e ai soci istituzionali di monetizzare i risultati del loro investimento. Un ulteriore elemento che ha consentito lo sviluppo dell’apertura dell’azionariato delle aziende al pubblico dei risparmiatori è correlato con l’andamento dei tassi di interesse, che hanno evidenziato una progressiva riduzione rendendo meno appetibili gli investimenti in titoli di Stato ed obbligazionari in genere.

Il conseguente ampliamento del listino ha, pertanto, offerto ai risparmiatori ed agli intermediari nuove opportunità di investimento.

Il presente lavoro si propone di illustrare “luci ed ombre” del processo di quotazione in Italia iniziando la Parte prima con la rappresentazione dei casi empirici più significativi nel settore pubblico e privato, per terminare con l’analisi e la descrizione dell’intero processo di quotazione in Borsa, dal nuovo quadro normativo di riferimento alla dinamica della fase preliminare, esecutiva e post quotazione.

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