Strumenti finanziari
Quaderno AIAF
n. 160
Guida agli strumenti finanziari alternativi dalle cambiali ai minibond
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Guida agli strumenti finanziari alternativi dalle cambiali ai minibond

15.00

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Argomenti

Strumenti finanziari

Anno

2013

Gruppo di lavoro Aiaf
Cambiali Finanziarie e Minibond

Socio Responsabile:
Roberto Rossi. Financial Advisor, Docente AIAF Financial School, Socio Aiaf

Autori:
Maurizio Bastianelli, Dottore Commercialista in Ancona, Socio Aiaf
Francesco Pili, Responsabile Funzione Capital, Markets, Banca Aletti
Guido Romano, Responsabile Studi Economici e Relazioni Esterne, Cerved
Roberto Rossi, Financial Advisor, Docente AIAF Financial School, Socio Aiaf
Alessandro Rota, Responsabile Ufficio Studi, Assogestioni
Augusto Violi, Consulente, Socio Gruppo Economisti Impresa, Socio Aiaf

Introduzione

E’ trascorso ormai un anno dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del primo Decreto Crescita, seguito a distanza di due mesi, da quello soprannominato 2.0 con i quali il Legislatore ha promosso l’utilizzo dei cosiddetti nuovi strumenti di finanziamento per le PMI che dovrebbero, almeno in teoria, affiancarsi ad un canale di finanziamento bancario tradizionale al quale è sempre più difficile attingere.

Aiaf ha promosso, attraverso la formazione di uno specifico gruppo di lavoro aperto anche a preziosi contributi esterni, uno studio approfondito sul tema che, anche alla luce delle, poche, esperienze ad oggi realizzate, potesse arrivare a suggerire miglioramenti e modifiche tendenzialmente utili a creare un autentico mercato “high yield” domestico, come da molte parti auspicato.

Considerata la complessità della materia, si è scelto di procedere secondo un ordine logico che partisse dall’analisi degli strumenti messi a disposizione dalla normativa, sottolineandone tecnicità e criticità, affrontasse il tema dell’analisi finalizzata alla valutazione della capacità finanziaria d’impresa, spiegasse le metodologie sottostanti all’assegnazione di un rating e quindi svolgesse un’analisi sul campo volta a comprendere il tessuto imprenditoriale senza, infine, trascurare di lanciare uno sguardo attento alle iniziative d’investimento ad oggi promosse ed alle modalità rimaste ancora inesplorate.

Lo studio, tuttavia, si è posto fin dall’inizio un obiettivo più ambizioso: arrivare, alla luce delle analisi condotte, a proporre dei possibili miglioramenti anche del quadro regolamentare che sembrano ancora oggi rappresentare il maggiore ostacolo allo spiegarsi effettivo di queste nuove opportunità sia per le imprese (debitori) che per gli investitori.

Questo è quanto viene fatto nelle conclusioni del Quaderno nella speranza che tali suggerimenti possano, in qualche misura, contribuire al processo di maturazione del mercato finanziario domestico in un’ottica di sviluppo ragionato che possa mettere in piena luce la troppo spesso dimenticata “eticità di una finanza sana e costruttiva”.

 

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