€15.00
Atti convegni
2011
Gruppo di lavoro Aiaf La riforma dei mercati finanziari. The Marke Eye
Consigliere Referente Secondino Natale
Socio Responsabile Ettore Fumagalli, Consigliere Santander Private Banking, Socio Onorario Aiaf
Autori Paolo Balice, Presidente Aiaf Ugo Bertone, Direttore Rivista Aiaf Giovanni Bottazzi, Funzionario di Direzione della Borsa Valori Italiana dal 1974 al 1994, autore di vari studi in argomento tecnico-finanziario, Socio Aiaf Salvatore Bragantini, Presidente I2 capital Partners SGR, editorialista del Corriere della Sera Michele Calzolari, Presidente Assosim Francesco Cesarini, Università Cattolica Malcolm Galloway Duncan, Responsabile per i rapporti internazionali della Borsa Valori Italiana dal 1972 al 1994, consulente della Commissione Europea (DGXV) dal 1981 al 1984, pubblicista e scrittore finanziario, ex imprenditore in campo marketing-finanziario, Socio Aiaf Emilio Girino, Partner Studio Ghidini, Girino & Associati – Docente del Dipartimento Finance del Centro Universitario di Organizzazione Aziendale – CUOA Donato Masciandaro, Professore Ordinario di Economia Politica e Direttore del Centro Paolo Baffi, Università Bocconi, Milano Antonio Maria Rinaldi, Professore di Economia Internazionale e Programmazione Economica e Finanziaria, Link Campus University, Roma Alfonso Scarano, Consulente Finanziario Indipendente, Socio Aiaf Giorgio Tagi, Professore Emerito di Economia e Gestione delle imprese industriali Università di Bergamo, Socio Onorario Aiaf Giacomo Vaciago, Economista
Introduzione
Dal 2007, anno di inizio della grande crisi, non sono certo mancate le analisi, le diagnosi e i suggerimenti di possibili terapie per il malessere profondo dei mercati finanziari. Ma nonostante tanto impegno e una massa di mole di studi sufficienti a riempire magazzini virtuali con la capienza di terabyte, la finanza contemporanea, con i mutamenti sostanziali intervenuti dall’inizio degli anni Novanta in poi, resta un fenomeno largamente sconosciuto al grande pubblico, compresi gli stakeholders (politici, sindacati, associazioni dei consumatori) che pure ogni giorno sono alle prese con fenomeni largamente condizionati, se non creati, dalla nuova finanza. Ben pochi hanno un’idea men che vaga dell’impatto dei derivati nella formazione dei prezzi delle Borse o i criteri con cui vengono redatte le “pagelle” dei rating, sia di un’azienda che di un Paese. O, più in generale, di cosa sia realmente fatta la “mano invisibile” dei mercati dopo un quarto di secolo all’insegna della deregulation più spinta. Ne deriva un gap di conoscenza che produce grossi danni al risparmio, alla mercé di un certo terrorismo mediatico. Un gap favorito dal conflitto di interessi: buona parte delle analisi testé ricordate ha il vizio di origine di essere stata promossa e sviluppata solo da alcuni soggetti, interessati a tutelare il proprio interesse di grandi player della finanza, attività che muove un multiplo impressionante dei quattrini che corrono nel mondo reale. E’ per ovviare a questa lacuna che l’AIAF, Associazione Italiana degli Analisti Finanziari, ha voluto avviare una riflessione a 360 gradi sui mutamenti (e le patologie) intervenuti nei mercati finanziari coinvolgendo relatori di varia estrazione (accademici, professionisti, operatori finanziari, studiosi indipendenti) con un duplice obiettivo: informare l’opinione pubblica, con la presunzione di coinvolgere anche i “non addetti ai lavori” in una materia tanto difficile quanto strategica; non limitarsi alla semplice denuncia ma cogliere l’occasione per lanciare proposte concrete, su più fronti: nei confronti del legislatore, delle autorità di controllo, nazionali e comunitarie, ma anche indicare ad un pubblico di opinion maker, nel senso più lato del termine, le ragioni per cambiare.
Un focus particolare, come ha voluto sottolineare l’ex presidente della Borsa Ettore Fumagalli, responsabile del gruppo di lavoro che ha curato la giornata di studi dello scorso 25 gennaio, è stato così dedicato alle aree critiche del sistema, spesso poco note anche alla stampa specializzata:
Si è voluto intanto mettere a punto uno strumento di lavoro più agile e concentrato sull’aspetto delle proposte che l’Aiaf sottopone all’attenzione generale per correggere, se non invertire, una rotta pericolosa per la ripresa economica e per la stessa convivenza democratica. Un mosaico di suggerimenti che non hanno la pretesa di proporre un intervento organico a tutto campo, compito che di sicuro non spetta ad un’Associazione. Ma che possono tornare utili agli “addetti ai lavori” soprattutto se incalzati dall’opinione pubblica, vuoi come lavoratori (peggio ancora se inoccupati) o risparmiatori, ha pagato e continua a pagare a caro prezzo i guasti di un sistema che si può correggere. Purché lo si voglia.