Family Office
Quaderno AIAF
n. 142
Family Office for Family Business
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Family Office for Family Business

15.00

Categoria:

Informazioni aggiuntive

Argomenti

Family Office

Anno

2009

Autori
Vittorio De Pedys, Affiliate Professor Banking & Finance presso la Business School international ESCP-EAP
European School of Management, Socio Aiaf
Alessio Antonelli, Private Banker UniCredit Private Banking


Presentazione
Franco Biscaretti di Ruffìa

Il recepimento della normativa MiFID nel Testo Unico della Finanza ha reintrodotto “la consulenza in materia di investimenti” intesa come “la prestazione di raccomandazioni personalizzate a un cliente” tra “i servizi e le attività di investimento”. Queste attività sono sottoposte ad una specifica autorizzazione da parte delle Autorità di vigilanza. Ricordiamo che già nel lontano 1991 (legge n.1/91) la consulenza in materia di investimenti era soggetta ad autorizzazione.

Nel 1996 il Decreto Legislativo 415, recependo le direttive comunitarie liberalizzò l’attività di consulenza finanziaria. Pertanto nel decennio successivo 1997-2007 svariati soggetti sotto la veste di studi professionali o di società hanno offerto a clientela retail o istituzionale servizi di consulenza su strumenti finanziari. Dal novembre 2007 questa attività è tornata ad essere sottoposta ad autorizzazione. Gli svariati operatori già presenti sul mercato hanno adottato comportamenti differenti.

Alcuni già costituiti sotto forma di società per azioni hanno chiesto l’autorizzazione ad iscriversi all’albo delle società intermediazione mobiliare. Altri hanno preferito sensibilizzare i Rappresentanti del Parlamento al fine di ottenere l’iscrizione per le loro società, in maggior parte, a responsabilità limitata in un apposita Sezione dell’Albo delle persone fisiche consulenti finanziari previsto dall’articolo 18 bis del Testo Unico.

Nel primo trimestre 2009 il Parlamento ha accolto questa richiesta inserendo nel Testo unico l’art. 18 ter che permetterà alle società di svolgere attività di consulenza senza detenere somme di denaro o strumenti finanziari di pertinenza dei clienti e senza chiedere l’iscrizione all’albo delle società di intermediazione mobiliare. Dopo gli sconvolgimenti creatisi sui mercati finanziari di tutto il mondo nell’ultimo anno la consulenza finanziaria svolta in modo professionale, ancorché sotto l’occhio vigile delle Autorità di controllo, sembra assumere un peso specifico sempre maggiore.

Ricordo che la nostra Associazione distribuisce già da un anno il Diploma internazionale di wealth management che può contribuire in modo sostanziale alla preparazione professionale dei futuri private banker. E quindi con piacere che ho chiesto al socio Vittorio De Pedys, Affiliate Professor Banking & Finance presso l’ESCP-EAP European School of Management e al dott. Alessio Antonelli, Private Banker di Unicredit Private Banking di sintetizzare in un nostro Quaderno quanto hanno già trattato in modo più completo nel volume1. Il Quaderno, di facile lettura, si rivolge a quanti già addentro alle tematiche finanziarie desiderino prendere in esame un’eventuale sviluppo della loro carriera professionale verso la consulenza finanziaria, che tra l’altro potrà essere svolta anche con un proprio studio professionale purché si sia iscritti al nuovo Albo per consulenti finanziari.

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