Valutazione
Quaderno AIAF
n. 107
Best Practices nei metodi di valutazione d’impresa e di stima del costo del capitale (seconda edizione)
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Best Practices nei metodi di valutazione d’impresa e di stima del costo del capitale (seconda edizione)

15.00

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Argomenti

Valutazione

Anno

2002

Ricerca ASSI Ambrosetti Stern Stewart Italia in collaborazione con AIAF, presso gli analisti finanziari italiani

Gruppo di lavoro ASSI
(ha redatto il Quaderno)
Fabio Fedel Vice President (Socio Aiaf)
Marco VisaniAnalyst
Marco TinessaAnalyst

Gruppo di lavoro AIAF
(ha collaborato alla ricerca)
Giampaolo Trasi (Vice Presidente)
Luigi Piona (Segretario Generale)

Introduzione

Oggetto di questo Quaderno sono i risultati di una ricerca svolta da ASSI (Ambrosetti Stern Stewart Italia), in collaborazione con AIAF, sulle metodologie di valutazione aziendale comunemente utilizzate dagli analisti finanziari in Italia.

Al fine di identificare i vari aspetti critici del processo valutativo e fare chiarezza sull’importanza a questi attribuita dagli analisti, sono state poste domande su alcuni fattori, di carattere quantitativo e qualitativo, che entrano in gioco nella stima del valore di un’impresa.

Sono stati considerati quindi non solo gli aspetti metodologici di base, ma anche gli elementi e le valutazioni di carattere più soggettivo che influiscono, talvolta in modo significativo, sul giudizio finale dell’analista.

Il Quaderno è suddiviso in tre sezioni, la prima delle quali riguarda le diverse metodologie utilizzate dagli analisti finanziari per la valutazione d’azienda; la seconda, più in dettaglio, si sofferma sulla stima del costo del capitale e dei diversi fattori che concorrono alla sua determinazione; la terza infine indaga sugli aspetti qualitativi che influiscono sul giudizio finale espresso dagli analisti e sulle loro scelte in merito alle società da analizzare. Il risultato è un quadro puntuale e aggiornato delle tecniche e modalità di valutazione e di stima del costo del capitale generalmente adottate dagli analisti finanziari. Il valore informativo di questa fotografia è ancor più rilevante se confrontato con un’identica indagine svolta nell’ottobre del 1999, sempre presso gli analisti italiani.

Queste due ricerche, prese assieme, permettono di apprezzare non solo lo stato dell’arte della security analysis nel nostro Paese ma anche le dinamiche di cambiamento in atto nell’utilizzo delle tecniche di valutazione ed il percorso di crescita e approfondimento professionale perseguito degli analisti italiani anche grazie all’importante contributo fornito dall’AIAF. Inoltre, indagini simili condotte in mercati finanziari maturi, come quello statunitense, offrono un’opportunità unica di raffronto delle prassi valutative in uso in Italia, arricchendo così l’analisi svolta.

Il quadro d’insieme che il presente studio offre è, quindi, di sicuro interesse per tutti quelli che, per motivi professionali o di studio, si trovano a dover approfondire tali tecniche valutative. Va quindi ribadito che lo scopo della ricerca non è quello di elencare le regole del corretto processo di valutazione, cosa che difficilmente potrebbe trovare una soluzione unanimemente condivisibile, quanto piuttosto quello di mostrare, sulla base dei dati raccolti, i metodi principalmente in uso nella prassi italiana, delineando così un quadro di riferimento importante per le prassi valutative.

Il valore operativo dell’indagine è ancora più marcato se confrontato con i molti problemi che, nella pratica quotidiana, il singolo analista si trova a dover affrontare pur in presenza di una serie di principi e logiche che l’ampia letteratura ormai diffusasi (soprattutto nel corso degli anni ‘90) sembra affermare con chiarezza. Eppure le variabili in gioco sono così critiche che scelte differenti riguardo l’applicazione di pochi elementi chiave possono portare a grandi divergenze nella stima del valore di un’impresa, basti pensare, ad esempio, al calcolo delle diverse variabili del costo del capitale.

Questo tema, in particolare, ha ricevuto un’attenzione crescente in quanto riveste nella finanza moderna un ruolo fondamentale, influenzando scelte d’investimento/ disinvestimento, misure di profitto economico, benchmark per la valutazione delle performance e sistemi d’incentivazione. Per questo motivo, anche in questa seconda edizione dell’indagine, si è deciso di dare al tema del costo del capitale ampia rilevanza.

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