An analysis of energy poverty in the European Union

Banca d’Italia

Occasional Paper n. 912

A livello UE, povertà energetica è definita come la “mancanza di accesso di una famiglia a servizi energetici essenziali, laddove tali servizi forniscano livelli di base e standard dignitosi di vita e salute, tra cui riscaldamento, acqua calda, raffreddamento, illuminazione ed energia adeguati per alimentare gli elettrodomestici, nel contesto nazionale pertinente, nella politica sociale nazionale esistente e in altre politiche nazionali pertinenti, causata da una combinazione di fattori, tra cui almeno la non accessibilità economica, un reddito disponibile insufficiente, un’elevata spesa energetica e una scarsa efficienza energetica delle abitazioni”.

Data la definizione la Commissione europea ha suggerito un elenco di 13 indicatori “da cui gli Stati membri possono scegliere quelli disponibili e pertinenti al loro contesto per identificare la povertà energetica nel loro territorio, riflettendo diverse sfaccettature della povertà energetica” ma, in ogni caso, non c’è ancora un consenso su come misurare la povertà energetica e non è stabilita una misura armonizzata comune, adeguata per un monitoraggio efficace. Infatti, nel contesto attuale di transizione energetica, per i decisori politici gestire correttamente la povertà energetica è una sfida che deve essere sostenuta da accettazione sociale.

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