Environmental data and scores: lost in translation?

Banca d’Italia

Markets, Infrastructures, Payment Systems 51

I rischi climatici e ambientali sono sempre più evidenti per l’accentuarsi di eventi estremi i cui danni hanno sollecitato una crescente attenzione da parte di regolatori, supervisori, decisori politici, istituzioni pubbliche e investitori, come peraltro testimoniato dalle iniziative nell’UE (es. tassonomia green) e a livello internazionale (es. Task Force sulla divulgazione correlata alla natura – TFND) e dalle aspettative di vigilanza elaborate in diverse giurisdizioni.

La crescente consapevolezza dell’urgenza di affrontare le minacce del cambiamento climatico al sistema economico e finanziario richiede capacità di valutazione dei rischi ambientali e climatici per la quale sono oggi ampiamente utilizzati i punteggi dei provider specializzati che, tuttavia, di solito si riferiscono a questioni di sostenibilità più ampie, combinando profili ambientali, sociali e di governance (punteggi ESG) e sono tutt’altro che trasparenti.

L’assenza di metodologie chiare e condivise per la valutazione della sostenibilità espone però a rischi significativi di greenwashing, che può trasformarsi in arbitraggio normativo o falsa rappresentazione per gli investitori.

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